Una giornata nel vecchio west
La città di Durango si trova nella Contea di La Plata, nell’estremo
quadrante sud-ovest del Colorado.
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Durango . la vecchia ferrovia |
Crocevia obbligato per chi viaggia da una costa all’altra lungo la Hwy 160
oppure taglia latitudinalmente il Colorado percorrendo la Hwy 550, la città è
meta irrinunciabile per il turista che vuole visitare i parchi ed i luoghi
legati alla cultura ed alle leggenda degli Anasazi, l’antico popolo ancestrale
che ha vissuto in queste aree prima di sparire misteriosamente circa 8 secoli
fa.
Questa località offre innumerevoli spunti a tutti per trascorrere una piacevole
vacanza in ogni periodo dell’anno.
Da una moltitudine di sentieri da esplorare a piedi, in MTB o in sella ad
un cavallo, alla possibilità di praticare il rafting sulle acque dell’Animas
River. In inverno, sci ai piedi, puoi lanciarti lungo le piste del comprensorio
del Durango Mountain Resort.
Durango è una piccola città che si può visitare comodamente a piedi anche
in un sol giorno senza perdere nessuna delle attrazioni più importanti che
offre al turista.
Nel
raggio di poche decine di km si possono visitare, tra l’altro, Mesa Verde ed il San Juan N.F., Il Canyons of the Ancients National Monument ed il Four Corners Monument, il punto dove s'incrociano i confini degli stati del Colorado, Utah, Arizona e New Messico.
Historic downtown
Il centro storico di Durango è veramente piccolo, racchiuso in un
quadrilatero che va dalla quinta alla quindicesima Street e dalla prima alla
terza avenue.
La 1^ Av., chiamata Main Ave, taglia in due la città percorrendola per
tutta la sua ampiezza.
I marciapiedi sono larghi e permettono di camminare con tranquillità, per
lunghi tratti si passeggia all’ombra degli alberi che offrono un buon riparo
dalla calura estiva.
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the irish embassy pub |
Le vetrine si susseguono senza soluzione di continuità, tanti i negozi che
vendono complementi di arredo che fondono le tradizioni dei nativi con quella
dei primi coloni, fino ad arrivare agli oggetti più moderni dalle linee pulite
e talvolta innovative. Diverse le botteghe d’arte che espongono lavori sia di
artisti Navajo sia americani, gioiellerie ed articoli di artigianato locale.
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Inferno |
Non mancano birrerie e Wine bar, sempre affollati di avventori, che propongono
un’ampia scelta di etichette soprattutto americane. Immancabili i fast-food e
le steakhouse che, come tradizione degli States, ti danno la possibilità di
mangiare a tutte le ore. Certo per me che son di Roma vedere cenare alle cinque
del pomeriggio con bistecca ed uova accompagnate magari da un cappuccino mi
lascia senza parole e con lo stomaco in rivolta sediziosa.
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Ristorante |
Belle e colorate le vetrine, molto accattivanti gli allestimenti interni,
girando trovi anche l’emporio che vende i tipici prodotti dei cowboy: dal
classico copricapo con le falde alzate, imparato a conoscere sulle tavole di
Tex e nei vecchi film “spaghetti western”, per passare agli stivali in cuoio,
speroni selle e finire, perché no, con un lucente fucile winchester o una colt
a tamburo.
D'altronde qui negli USA comprare un’arma da fuoco è semplicissimo, ma se
vuoi bere una birra e non hai compiuto 21 anni, devi rinunciarci o bere di
nascosto rischiando di diventare un pericoloso criminale, di quelli che i
cowboy attaccavano la foto segnaletica con sotto la scritta WANTED sui
colonnati delle case promettendo laute compensi DEAD OR ALIVE.
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El Rancho Tavern |
Per i più pigri c’è sempre a disposizione un bus colorato di rosso, il Main
Avenue Trolley, che ti scorrazza gratuitamente su e giù per la strada
principale per tutto il giorno.
Le case per la maggior parte sono a forma di parallelepipedo, rivestite di
mattoncini rossi interrotti ogni tanto da piacevoli murales.
E mentre passeggi tra un marciapiede e l’altro il fischio di un treno
cattura subito l’attenzione …
Durango and Silverton Narrow
Gauge Railroad & Museum
Un luogo da non perdere assolutamente è la stazione ferroviaria di Durango.
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La stazione ferroviaria |
Si deve tornare indietro nel tempo, siamo nel 1881 quando prese il via la
costruzione della linea ferroviaria, lunga circa 72 km, che collegava Durango a
Silverton. I lavori terminarono l’anno successivo e subito entrò in funzione il
treno, con la sua classica locomotiva a vapore con attaccato il Tender con
serbatoio di acqua e carboniera, i vagoni passeggeri distinti in classi ed i
carri merci per il trasporto dell’oro e dell’argento che veniva estratto nelle
miniere delle San Juan Mountains.
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La locomotiva 480 giounge in stazione |
Dal 1971 la linea ha smesso di funzionare e oggi il treno è in esercizio
solo per i turisti, secondo la stagione c’è una o più corse al giorno, il
viaggio dura 3 ore e mezza, costeggia il fiume Animas e poi si addentra in una
zona desertica altrimenti raggiungibile. A bordo, personale con abiti d’epoca,
racconta la storia ed i luoghi attraversati dal convoglio.
Son rimaste anche le vetture suddivise nelle diverse classi, il costo di
una corsa a/r va da un minimo di 104 ad un massimo di 175 dollari, inoltre è
possibile percorrere una delle due tratte su di un bus (pagando un piccolo
supplemento).
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Le manovre in stazione |
A questo punto una visita al Museo è una tappa obbligata. Si entra dalla
vecchia stazione, situata all’incrocio tra la Main Ave e la E 5 St.
Qui il tempo si è fermato, all’improvviso ti trovi nel XIX secolo, davanti
gli occhi si presenta una lunga struttura di legno su di un piano con il tetto
a falda ed al centro un altro blocco messo di traverso che si sviluppa su due
piani, con le finestre coperte da una cappottina a strisce verdi e bianche.
All’interno ci sono la biglietteria e la sala d’aspetto con le austere
panche di legno massello, gli uffici, un piccolo saloon dove c’è l’immancabile
pianoforte verticale, bisogna sempre ricordarsi che è vietato sparare sul
pianista, e la cameriera con la giarrettiera che gira per i tavoli. Presso l’emporio
si possono acquistare, oltre ai souvenir, i classici vestiti d’epoca.
Passati oltre, ci si trova davanti al marciapiede del primo binario, alle
spalle l’ufficio del capo stazione con l’ampia finestratura a bovindo, c’è
anche la campanella che avverte i passeggeri quando il treno sta per arrivare.
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L'ufficio del capo stazione |
Sui binari sostano alcuni convogli, spiccano il giallo ed il bordò della
vernice dei vagoni, le locomotive a vapore e le moderne motrici con motore
diesel indossano l’originale livrea nera.
Il personale di terra ti fa salire a bordo per scattare alcune foto, gli
arredi son tutti in legno massello, anche la toilette, lampadari in ottone,
poltrone imbottite rivestite di tessuto. Pregevoli anche le mantovane sopra le
finestre.
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L'interno della carrozza bar |
Naturalmente ci sono anche le classi inferiori, una ruvida panca e
null’altro, ed un vagone senza finestrature, per farsi accarezzare dal vento
durante tutto il tragitto.
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Carrozza passeggeri |
Camminando lungo il marciapiede si arriva nella rimessa circolare delle
locomotive, accanto alla quale ci sono l’officina e gli spazi del museo.
All’interno del museo si trovano fotografie, documenti, auto, treni ed
altro ancora che raccontano non solo del treno e del suo mondo, ma anche la
storia della città e dei suoi abitanti.
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Interno di una carrozza passeggeri |
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Seggiolino del macchinista |
Si possono visitare anche gli interni di alcuni vagoni, c’è l’immancabile Caboose,
il nr. 0500, la vettura riservata al personale con le cuccette di legno, la
cucina ed il bagno tenuti con cura.
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Interno del Caboose 0500 |
Poi c’è una moltitudine di pezzi ferroviari, carrelli, attrezzatura di
bordo, divise e quant’altro.
Uscendo dalla parte opposta si accede ad piazzale dove sostano alcuni
vagoni, carrelli smontati ed altri pezzi. Da qui si possono osservare gli
interni dell’officina, dove c’è sempre qualche motrice in manutenzione, e di
fianco si può osservare la piattaforma girevole da cui le locomotive accedono
al deposito e con un po’ di fortuna, capitando nel momento giusto, si può
assistere all’operazione.
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officina riparazione treni |
Verso le sei del pomeriggio arriva in stazione l’ultimo treno del giorno,
si sentono il suono del fischio a vapore ed il lento incedere del convoglio.
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Carrozza aperta per vista pèanoramica |
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Carrozza passeggeri |
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L'arrico in stazione della 486 |
In testa c’è la locomotiva nr. 486, della serie 480 o K36, sempre una Ro
2-8-2 costruita dalla Baldwin Locomotive Works, impiegata originariamente per
il trasporto merci, dietro di lei il fedele tender che la nutre di carbone ed
acqua.
Il macchinista, con la faccia annerita dal fumo, si affaccia sul lato per controllare
che tutto proceda regolarmente, la motrice sbuffa vapore da tutte le parti, si
sente lo stridore dei pattini dei freni che abbracciano le ruote, le bielle rallentano
sempre di più il loro roteare fin quando il convoglio si ferma, un’ultima
sbuffata e “Stazione di Durango, signori si scende”.
Il personale di bordo, contraddistinto dalle divise di altri tempi, si
affretta a sistemare la scaletta di legno per poi far scendere i passeggeri. In
testa, come primo vagone, c’è il carro merci fatto tutto di legno, dove i viaggiatori
passano a ritirare i propri bagagli.
Adesso manca solo che sullo schermo scorrano i titoli di coda e la scritta The end.
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