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Pikes Peak



Pikes Peak è una delle 53 “fourteeners” presenti nel Colorado, con questo termine si classificano le montagne che si innalzano oltre i 14.000 piedi (4.300 m), e non è neanche tra le più alte, visto che in questa particolare classifica occupa il 35°posto. Questa vetta, in origine chiamata “El Capitan”, prese l’attuale nome in onore di Zebulon Pike jr, un ufficiale dell’esercito americano che agli inizi dell’800 esplorò per primo questa zona.. 
La base di partenza per raggiungere la cima è la città di Manitou Springs, e ci sono diversi modi per farlo, è importante però ricordarsi che non tutti possono farlo, neonati, cardiopatici e non so chi altro, meglio sempre informarsi nei Visitor Center o dal proprio medico.

Il più caratteristico è quello di prendere il treno, il famoso Pikes Peak Cog Railway, la più alta ferrovia a cremagliera del mondo in funzione sin dal 1891. Il servizio è in funzione tutto l’anno, condizioni meteo permettendo. Il viaggio dura poco più di 3 ore, lungo il tragitto son previste delle soste ed il passaggio in luoghi panoramici. Una volta arrivati a destinazione, i passeggeri hanno a disposizione una quarantina di minuti per visitare il posto prima di tornare indietro. Ricordatevi che si sale e si scende con lo stesso treno, almeno in estate, in inverno è possibile acquistare il biglietto di sola andata (non ho capito il perché).

La stazione a quota 14.155 piedi
Se invece pensate di avere il fisico adatto, si può salire a piedi percorrendo il Manitou Incline, un sentiero che ripercorre il tracciato della vecchia funicolare, realizzata nel 1907 per trasportare il materiale necessario alla costruzione di un gasdotto e che poi nel tempo è stato utilizzato anche come trasporto per i turisti. A seguito di una frana avvenuta nel 1990, binari, cavi e piloni furono rimossi lasciando solo le strutture sul terreno e trasformato in sentiero.

Si impiega circa un’ora per arrivare in cima, tempo medio per una persona “normale”, chi è ben allenato impiega la metà del tempo (il record è di 17 minuti e 45 secondi).
Il sentiero è vivamente sconsigliato a chi non è abituato alle escursioni in quota e per chi trova difficolta a salire una rampa di scale normale, bisogna anche tener conto che i soccorsi possono impiegare anche un’ora per arrivare.
Inoltre non potete portare con voi il vostro amico a quattro zampe e ricordarvi che il pattume lo dovete portare con voi, non abbandonarlo dove capita.
Per la discesa le guide locali consigliano di prendere il Barr Trail, un sentiero lungo circa 20 km. 
Come ultima scelta si può prendere la strada, percorribile con tutti i mezzi ruotati, comprese le biciclette (beato chi ci riesce). Per salire in vetta, partendo da Manitou Springs s’imbocca la Hwy 24 in direzione ovest ed all’altezza di Cascade Creek, siamo nel paesino di Divide, si gira sulla sinistra per Fountain Av. che porta direttamente sulla Pikes Peak Hwy.
Si parte da un’altitudine di poco superiore ai 2000 metri, il percorso si snoda per 19 miglia (circa 31 km), e lungo la strada ci sono diversi punti ed occasioni per fare una sosta.
Al primo miglio ci si deve fermare per forza è il Tollgate, qui si paga il pedaggio d’ingresso, 22$ per auto (agosto 2014), in cambio ti regalano una mappa ed un sorriso per addolcire l’amaro obolo.
Da questo punto la strada entra dentro un bosco, al secondo miglio c’è una piazzola panoramica per scattare le foto, Camera point, che offre una splendida vista verso l’Ute Pass.
Ancora un miglio e s’incontra un’area picnic (Crowe Gulch) attrezzata con tavoli, sedie, barbecue, servizi igienici ed acqua non potabile. Lungo il bordo della carreggiata c’è un cartello che indica che in quel punto, nel 2001, è stato avvistato il Big Foot (possibile che tutti quelli che l’hanno visto non sono riusciti mai a scattare una foto?).
Tra il 6° e l’8° miglio ci sono tre laghi, il Crystal Creek Reservoir, il South ed il North Catamount Reservoir, attrezzati anch’essi con strutture per il picnic ed indicati per gli appassionati della pesca e se vuoi bere un caffè puoi fermarti presso il Crystal Creek Visitor Center.
All’altezza del 7° miglio c’è il nastro di partenza della famosa Race to the Clouds, la gara automobilistica in salita più alta del mondo, dove ogni concorrente può partecipare con qualsiasi tipo di vettura.
Proseguendo tra una curva e l’altra si arriva all’Halfway Picnic Grounds (siamo al miglio 9,5), anche qui attrezzature per il picnic e servizi igienici, e dopo due miglia s’incrocia la Ski Area, siamo a 3200 metri di altitudine. Qui c’era una stazione sciistica che ha smesso di funzionare nel 1984.
 
Al 13° miglio s’incontra Glen Cove Inn, un tempo rifugio d’alta quota. La struttura è stata riedificata ed oggi al suo interno si può trovare un bar, il negozio di souvenir e servizi igienici, mentre all’esterno si può vedere la ricostruzione di un sistema di canali utilizzati dai cercatori d’oro.
In mezzo alla strada è piazzata la guardiola dei ranger, che ferma tutte le macchine di ritorno dalla vetta, perché? Ne parliamo dopo.





























Nel tratto successivo aumenta notevolmente la pendenza della salita, si sale più velocemente ed il terreno comincia a diventare brullo, altitudine, vento e pioggia riducono sensibilmente la crescita delle piante. Nelle tre miglia successive si passa per Elk Park, da qui ci si può avventurare per l’omonimo sentiero classificato di media difficoltà e lungo circa 9 km, Double Cut caratterizzato da due splendidi tornanti (rimpiango la moto) e Switchback, anche qui un’altra serie di tornanti che ti portano a Devil’s playground, così chiamato perché durante i temporali i lampi saltano da una roccia all'altra.

The Switchbacks
Nell’ultimo tratto s’incontrano Bottomless Pit e Boulder Park, anche questi punti, come i precedenti, sono la partenza dei diversi sentieri che corrono lungo le pareti di Pikes Peak, se poi si ha un po’ di fortuna si possono incontrare i Bighorn Sheep.
Da qui si possono osservare in lontananza il Cripple Creek e le miniere d'oro di Victor.
L’ultima curva, Cog Cut, ti porta alla cima della montagna Summit, 4.302 metri s.l.m. ovvero 14.115 piedi.
Questo punto è considerato uno dei migliori panorami verso occidente dalla montagna. Se ci si affaccia si vede la strada appena percorsa che si snoda da Devils Playground e intorno a Small Pikes Peak. In lontananza, si può vedere Mueller State Park, Buena Vista, Spinney Montagna, Crystal, la Collegiata Peaks e, nelle giornate limpide, anche Aspen, Leadville e Breckenridge.
La zona sopra i 14.000 ft è stata dichiarata National Historic Landmark.

Summit
Subito appare l’edificio di Summit House, all’interno del quale si trovano un bar, il ristorante self service e un emporio dove poter comprare souvenir, libri, audiovisivi ed abbigliamento.
A questa quota è veramente difficile respirare, fa anche freddo anche se siamo ad agosto, il termometro segna 43 gradi Fahrenheit, che corrispondono a circa 6 gradi Celsius.
Mi gira la testa e mi rifugio al bar, un the caldo zuccherato, non so se sia utile, ma lo bevo lo stesso. Nell’emporio cerco qualche libro e una calza da appendere sul camino a Natale.
Fuori dal Summit House ci sono la stazione del Cog Railway, una semplice passarella di legno, l’Observation Deck, su cui si trova il monumento ad America the Beautiful, la canzone scritta nel luglio del 1893 da Katharine Lee Bates che prese l’ispirazione proprio da questa cima, e diverse altre targhe commemorative.
Tra la Summit House ed il Desk ci sono i ruderi della Summit House originale.
Girando intorno alla cima si ha una panoramica a tutto tondo delle vallate circostanti, il terreno è caratterizzato dalle rocce di color rosa.
Guardando verso sud si vedono ampie distese di prati verdi e foreste ed i laghi Mason, McReynolds e Stratton con i fiumi che entrano ed escono dagli specchi d’acqua, verso ovest il paesaggio lunare di The Abyss Desolation.

Mason Reservoir
Panorama
Uno dei tanti laghetti
The Abyss Desolation

Le rocce rosa

Le rocce di The Abyss Desolation






E adesso comincia il viaggio di ritorno, due cartelli all’inizio della strada ti ricordano di utilizzare le marce basse per poter usare il meno possibile i freni, la pendenza è notevole nel primo tratto, con punte del 24%.
Scendendo si vede un panorama completamente diverso da quello dell’andata, anche qui le occasioni per fermarsi e scattare qualche foto sono innumerevoli.
Arrivato al Glen Cove il ranger mi indica di fermarmi, si avvicina alla ruota anteriore e misura la temperatura del pneumatico. Troppo calda, ho usato più del dovuto i freni e m’invita a sostare per una mezz’ora oppure scendere utilizzando solo la prima marcia. In effetti sono le conseguenze del cambio automatico che non ti danno la possibilità di utilizzare al meglio il freno motore.
Decido di fermarmi e fare un giro all’interno dell’emporio.
Parcheggio a fianco di altre auto che hanno avuto il mio stesso problema, tutte hanno il cofano del motore aperto, viste da una certa distanza e considerate le dimensioni medie di un’auto americana, il tutto assomiglia ad una mandria di ippopotami che sbadigliano.
Finita la sosta scendo comunque con la marcia ridotta, verso la fine della strada, dopo una curva appare un bellissimo arcobaleno che esce dal bosco.

Arcobaleno
Riprendo la Hwy 24 in direzione ovest, prossima fermata Poncha Springs. Lungo la strada attraverso Ute Pass e Sant Isabel Park.

 














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