Come ultima scelta si può prendere
la strada, percorribile con tutti i mezzi ruotati, comprese le biciclette
(beato chi ci riesce). Per salire in vetta, partendo da Manitou Springs s’imbocca
la Hwy 24 in direzione ovest ed all’altezza di Cascade Creek, siamo nel paesino
di Divide, si gira sulla sinistra per Fountain Av. che porta direttamente sulla
Pikes Peak Hwy.
Si parte da un’altitudine di poco
superiore ai 2000 metri, il percorso si snoda per 19 miglia (circa 31 km), e
lungo la strada ci sono diversi punti ed occasioni per fare una sosta.
Al primo miglio ci si deve fermare
per forza è il Tollgate, qui si paga il pedaggio d’ingresso, 22$ per auto
(agosto 2014), in cambio ti regalano una mappa ed un sorriso per addolcire
l’amaro obolo.
Da questo punto la strada entra
dentro un bosco, al secondo miglio c’è una piazzola panoramica per scattare le
foto, Camera point, che offre una splendida vista verso l’Ute Pass.
Ancora un miglio e s’incontra
un’area picnic (Crowe Gulch) attrezzata con tavoli, sedie, barbecue, servizi
igienici ed acqua non potabile. Lungo il bordo della carreggiata c’è un cartello
che indica che in quel punto, nel 2001, è stato avvistato il Big Foot
(possibile che tutti quelli che l’hanno visto non sono riusciti mai a scattare
una foto?).
Tra il 6° e l’8° miglio ci sono tre
laghi, il Crystal Creek Reservoir, il South ed il North Catamount Reservoir, attrezzati
anch’essi con strutture per il picnic ed indicati per gli appassionati della
pesca e se vuoi bere un caffè puoi fermarti presso il Crystal Creek Visitor
Center.
All’altezza del 7° miglio c’è il
nastro di partenza della famosa Race to
the Clouds, la gara automobilistica in salita più alta del mondo, dove ogni
concorrente può partecipare con qualsiasi tipo di vettura.
Proseguendo tra una curva e l’altra
si arriva all’Halfway Picnic Grounds (siamo al miglio 9,5), anche qui
attrezzature per il picnic e servizi igienici, e dopo due miglia s’incrocia la
Ski Area, siamo a 3200 metri di altitudine. Qui c’era una stazione sciistica
che ha smesso di funzionare nel 1984.
Al 13° miglio s’incontra Glen Cove
Inn, un tempo rifugio d’alta quota. La struttura è stata riedificata ed oggi al
suo interno si può trovare un bar, il negozio di souvenir e servizi igienici,
mentre all’esterno si può vedere la ricostruzione di un sistema di canali
utilizzati dai cercatori d’oro.
In mezzo alla strada è piazzata la
guardiola dei ranger, che ferma tutte le macchine di ritorno dalla vetta,
perché? Ne parliamo dopo.
Nel tratto successivo aumenta
notevolmente la pendenza della salita, si sale più velocemente ed il terreno
comincia a diventare brullo, altitudine, vento e pioggia riducono sensibilmente
la crescita delle piante. Nelle tre miglia successive si passa per Elk Park, da
qui ci si può avventurare per l’omonimo sentiero classificato di media
difficoltà e lungo circa 9 km, Double Cut caratterizzato da due splendidi
tornanti (rimpiango la moto) e Switchback, anche qui un’altra serie di tornanti
che ti portano a Devil’s playground, così chiamato perché durante i temporali i
lampi saltano da una roccia all'altra.
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The Switchbacks |
Nell’ultimo tratto s’incontrano
Bottomless Pit e Boulder Park, anche questi punti, come i precedenti, sono la
partenza dei diversi sentieri che corrono lungo le pareti di Pikes Peak, se poi
si ha un po’ di fortuna si possono incontrare i Bighorn Sheep.
Da qui si possono osservare in
lontananza il Cripple Creek e le miniere d'oro di Victor.
L’ultima curva, Cog Cut, ti porta
alla cima della montagna Summit, 4.302 metri s.l.m. ovvero 14.115 piedi.
Questo punto è considerato uno dei
migliori panorami verso occidente dalla montagna. Se ci si affaccia si vede la
strada appena percorsa che si snoda da Devils Playground e intorno a Small Pikes
Peak. In lontananza, si può vedere Mueller State Park, Buena Vista, Spinney
Montagna, Crystal, la Collegiata Peaks e, nelle giornate limpide, anche Aspen,
Leadville e Breckenridge.
La zona sopra i 14.000 ft è stata
dichiarata National Historic Landmark.
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Summit |
Subito appare l’edificio di Summit
House, all’interno del quale si trovano un bar, il ristorante self service e un
emporio dove poter comprare souvenir, libri, audiovisivi ed abbigliamento.
A questa quota è veramente
difficile respirare, fa anche freddo anche se siamo ad agosto, il termometro
segna 43 gradi Fahrenheit, che corrispondono a circa 6 gradi Celsius.
Mi gira la testa e mi rifugio al
bar, un the caldo zuccherato, non so se sia utile, ma lo bevo lo stesso. Nell’emporio
cerco qualche libro e una calza da appendere sul camino a Natale.
Fuori dal Summit House ci sono la
stazione del Cog Railway, una semplice passarella di legno, l’Observation Deck,
su cui si trova il monumento ad America the Beautiful, la canzone scritta nel luglio
del 1893 da Katharine Lee Bates che
prese l’ispirazione proprio da questa cima, e diverse altre targhe
commemorative.
Tra la Summit House ed il Desk ci
sono i ruderi della Summit House originale.
Girando intorno alla cima si ha una
panoramica a tutto tondo delle vallate circostanti, il terreno è caratterizzato
dalle rocce di color rosa.
Guardando verso sud si vedono ampie
distese di prati verdi e foreste ed i laghi Mason, McReynolds e Stratton con i
fiumi che entrano ed escono dagli specchi d’acqua, verso ovest il paesaggio
lunare di The Abyss Desolation.
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Mason Reservoir |
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Panorama |
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Uno dei tanti laghetti |
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The Abyss Desolation |
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Le rocce rosa |
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Le rocce di The Abyss Desolation |
E adesso comincia il viaggio di
ritorno, due cartelli all’inizio della strada ti ricordano di utilizzare le
marce basse per poter usare il meno possibile i freni, la pendenza è notevole
nel primo tratto, con punte del 24%.
Scendendo si vede un panorama completamente
diverso da quello dell’andata, anche qui le occasioni per fermarsi e scattare
qualche foto sono innumerevoli.
Arrivato al Glen Cove il ranger mi
indica di fermarmi, si avvicina alla ruota anteriore e misura la temperatura
del pneumatico. Troppo calda, ho usato più del dovuto i freni e m’invita a
sostare per una mezz’ora oppure scendere utilizzando solo la prima marcia. In
effetti sono le conseguenze del cambio automatico che non ti danno la
possibilità di utilizzare al meglio il freno motore.
Decido di fermarmi e fare un giro all’interno
dell’emporio.
Parcheggio a fianco di altre auto
che hanno avuto il mio stesso problema, tutte hanno il cofano del motore
aperto, viste da una certa distanza e considerate le dimensioni medie di un’auto
americana, il tutto assomiglia ad una mandria di ippopotami che sbadigliano.
Finita la sosta scendo comunque con
la marcia ridotta, verso la fine della strada, dopo una curva appare un
bellissimo arcobaleno che esce dal bosco.
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Arcobaleno |
Riprendo la Hwy 24 in direzione
ovest, prossima fermata Poncha Springs. Lungo la strada attraverso Ute Pass e
Sant Isabel Park.
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